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dai GIORNALI di OGGIMons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei I vescovi: allarme per lavoro precario, disoccupazione e flussi migratori "Soffrono coloro che non hanno mai scialacquato. C'è il rischio di un'involuzione antropologica ed etica" 2009-06-11 |
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per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-06-11 Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei I vescovi: allarme per lavoro precario, disoccupazione e flussi migratori "Soffrono coloro che non hanno mai scialacquato. C'è il rischio di un'involuzione antropologica ed etica" Mons. Mariano Crociata Mons. Mariano Crociata SIENA - I vescovi italiani sono preoccupati per il deterioramento dello stato sociale in Italia e ne individuano le cause: il lavoro precario, il dilagare della disoccupazione di massa e i flussi migratori. L'analisi è di monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), intervenuto al 21° Congresso nazionale delle Fondazioni bancarie e delle Casse di risparmio a Siena. "Il lavoro, che già prima era precario, ora lo è diventato ancor più, e quando si interrompe lascia senza garanzie di affidabile sussistenza". WELFARE A RISCHIO - "Viviamo un tempo complesso che fa emergere dolorose e dirompenti conseguenze nel tessuto sociale, segnato dal dilagare della disoccupazione, da flussi migratori di massa e dall'emarginazione di coloro che non sono attrezzati ad affrontare un cambiamento così vasto e rapido". Secondo il prelato si tratta di un fenomeno "che mette a dura prova le strutture pubbliche e il sistema del welfare faticosamente costruito nel tempo". Mons. Crociata ha poi ricordato l'istituzione di un fondo di solidarietà per le famiglie non abbienti da parte dei vescovi: "Chi fa le spese di questa stagione è quella parte della popolazione che in realtà non ha mai scialacquato e che già prima era in sofferenza per una cronica ristrettezza economica. A noi vescovi preme soprattutto richiamare l'attenzione sulle conseguenze per la vita personale e sociale dei complessi fenomeni che stiamo vivendo: in pratica, sul rischio di un'involuzione antropologica ed etica". 11 giugno 2009 |
REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2008-06-11 Dalla Banca centrale europea nel bollettino di giugno per i Paesi dell'area euro In aumento disoccupazione e spesa pubblica, peggiora il rapporto deficit\Pil Bce, crisi rallenta ma ancora rischi Allarme Cei per lavoro, mutui, affitti Monsignor Crociata: "Messe a dura prova le strutture pubbliche e il welfare" Bce, crisi rallenta ma ancora rischi Allarme Cei per lavoro, mutui, affitti Monsignor Mariano Crociata ROMA - Nuovo allarme della Bce per i Paesi euro: la contrazione dell'attività economica sta incidendo sempre di più sulle condizioni del mercato del lavoro. Previsto un forte incremento della spesa pubblica nel 2009. E ancora: "Nel 2009 e nel 2010 la vasta maggioranza dei Paesi dell'area euro supererà il valore di riferimento del 3% del rapporto deficit/Pil". Intanto la Cei lancia l'allarme: il nostro sistema di welfare sta entrando in crisi. Bce. Nei paesi dell'area euro è previsto un forte incremento della spesa pubblica nel 2009, ed è quindi necessario uno sforzo di risanamento per riportare le finanze dei membri di Eurolandia in linea con i parametri di Maastricht. E' il monito contenuto nel bollettino Bce di giugno. Rapporto deficit/Pil. Nel 2009 e nel 2010 si prevede che la maggior parte dei paesi dell'eurozona superi il tetto del 3% che il patto di stabilità prevede per il rapporto deficit/Pil - si legge nel bollettino - ed è quindi necessario "ripristinare quanto prima solide posizioni di bilancio". Le ultime previsioni della Commissione europea indicano che il rapporto deficit/Pil nell'area euro salirà dall'1,9% del 2008 al 5,3% nel 2009, fino ad arrivare al 6,5% nel 2010, anno nel quale, inoltre, il rapporto debito/Pil dovrebbe superare l'80%. Mercato del lavoro. La contrazione dell'attività economica nell'area dell'euro sta incidendo sempre di più sulle condizioni del mercato del lavoro. La disoccupazione nell'area - si legge nel bollettino - è aumentata dal 7,3% nei primi tre mesi del 2008 al 9,2% dell'aprile di quest'anno, e l'occupazione è rimasta pressoché invariata nell'ultimo trimestre del 2008, con un tasso di crescita sul periodo corrispondente dello 0,1%. Crescita. "Ci si aspetta che, dopo una fase di stabilizzazione, i tassi di crescita sul trimestre precedente risultino positivi entro la metà del 2010", scrive la Bce, aggiungendo che "secondo le attese che emergono dalle indagini recenti, dopo due trimestri di crescita fortemente negativa l'attività economica dovrebbe diminuire a ritmi molto più contenuti nella rimanente parte del 2009". Prospettive economiche. "Il consiglio direttivo ritiene che le prospettive economiche siano soggette a rischi bilanciati", scrive la Bce. "Anche il clima di fiducia potrebbe migliorare più rapidamente rispetto alle attese correnti". Fra i rischi negativi, invece, la Bce cita "un maggiore impatto delle turbolenze finanziarie sull'economia reale, andamenti più sfavorevoli nel mercato del lavoro, l'intensificarsi delle spinte protezionistiche e, infine, un'evoluzione avversa dell'economia mondiale dovuta a una correzione disordinata degli squilibri internazionali". Allarme Cei. Il sistema di welfare costruito nel corso degli ultimi decenni sta entrando in crisi a causa di alcuni fenomeni dirompenti che stanno segnando il nostro tempo: il dilagare della disoccupazione di massa e dei flussi migratori, l'emarginazione dei più deboli. E' questa l'analisi critica dell'attuale congiuntura economica e storica compiuta da monsignor Mariano Crociata, Segretario generale della Cei, nel corso dell'intervento pronunciato questa mattina al 21esimo Congresso nazionale delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di risparmio spa, organizzato a Siena dall'Acri, l'associazione che rappresenta entrambe queste realtà. Il segretario della Cei ha evidenziato che "chi fa le spese di questa stagione critica è in particolare quella parte della popolazione che in realtà non ha mai scialacquato e che già prima era in sofferenza per una cronica ristrettezza economica". "A noi vescovi - ha precisato il presule - preme soprattutto richiamare l'attenzione sulle conseguenze per la vita personale e sociale dei complessi fenomeni che stiamo vivendo: in pratica, sul rischio di una involuzione antropologica ed etica". La crisi, infatti, "tocca i singoli, le famiglie, le comunità. Il lavoro, che già prima era precario, ora lo è diventato ancor più, e quando si interrompe lascia senza garanzie di affidabile sussistenza". Di fatto "non poche famiglie sono già entrate in una fase critica con ripercussioni gravi sul fronte degli affitti, dei mutui o dei debiti comunque contratti". Di qui la scelta di promuovere "un'azione solidale che dia sostegno alla speranza". Il fondo di garanzia. Monsignor Crociata ha anche parlato del fondo di garanzia della Cei per le famiglie in difficoltà: "Il fondo - ha sottolineato il segretario generale della Cei - si indirizza alle famiglie con tre figli a carico oppure segnate da situazioni di grave malattia o disabilità, che hanno perso l'unica fonte di reddito. La scelta delle famiglia come destinataria dell'intervento non è casuale, ma risponde alla convinzione che vede in essa non soltanto l'ammortizzatore sociale più efficace, ma anche la trama relazionale necessaria per un armonico sviluppo della persona e dunque della società". (11 giugno 2009)
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